Ciao Claudio, ieri ho trovato un bruco su una pianta di vite, è di colore marrone con delle grosse macchie, oggi vieni a pranzo da noi?
queste le parole di mio padre.
Ovviamente mi ha preso per la gola due volte, una perché non si può rinunciare al pranzo della domenica a casa dei propri genitori per di più in campagna 😀 e due perchè non potevo non andare a vedere di cosa si trattava.
Ebbene eccolo in tutto il suo splendore.
Si tratta della larva della Sfinge della vite, Deilephila elpenor (Linnaeus, 1758) una bellissima specie appartenente alla famiglia Sphingidae.
Un lepidottero dalle abitudini crepuscolari e notturne che da adulto presenta una colorazione rosa/rosso e bruno/verde piuttosto appariscente. In Italia è diffusa un po’ ovunque dalla pianura fino a 1600 metri circa di quota. Alle nostre latitudini può presentare due generazioni all’anno, una a inizio estate fine maggio/luglio e un’altra ad agosto/settembre. Sverna sotto forma di pupa (crisalide).
La larva è dimorfica può essere cioè di colore marrone o verde e schiude da uova sferiche di colore verde lucido deposte dalla femmina singolarmente sotto le foglie delle piante nutrici. Appena schiusa, la larva di 4-5mmm si presenta di colore verde pallido e presenta il piccolo cornetto sull’ultimo segmento addominale. Quest’ultimo sarà presente fino a maturità della larva. Durante le successive mute il primo e il secondo segmento addominale aumentano le proprie dimensioni e compaiono le quattro caratteristiche macchie sub-circolari. A questo punto la testa e i segmenti toracici sembrano decisamente sproporzionati. Nell’ultima muta, la larva raggiunge i 70-80 mm circa e nella maggior parte dei casi la colorazione vira al marrone ma può anche rimanere verde.
La pianta ospite per eccellenza è la Vite (Vitis) ma può nutrirsi anche di piante appartenenti ai generi, Parthenocissus, Epilobium, Galium, Calla palustris, Fucsia, ecc.
Una caratteristica sorprendente di questa specie è il suo comportamento difensivo. Quando è infastidita o allarmata dalla presenza di qualche predatore, la larva, ritrae la testa e i primi segmenti toracici nel primo e secondo segmento addominale, che vengono notevolmente espansi facendo risultare più grandi le macchie oculari. Risultato, lo potete vedere anche voi, la sorprendente somiglianza con un serpente. Questo atteggiamento, direi terrifico, spiazza completamente l’aggressore che nella stragrande maggioranza dei casi viene distolto dal suo intento decindendo in fretta di fare marcia indietro e darsi a gambe levate.
In questo modo un innocuo bruchetto riesce a cavarsela senza danni 😀
Per il momento è ospite nel mio studiolo, vediamo se riesco a farvi vedere anche le foto della pupa e dell’adulto 😉
Per i curiosi qui potete vedere cosa diventerà da grande.
Buona serata a tutti e alla prossima 😉
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Come detto ho le foto della pupa e dell’adulto ma le inserirò con calma, in anteprima una piccola composizione riassuntiva 🙂
Grazie. Molto ben spiegato . Foto molto belle. Ho apprezzato molto anche la leggiadria nello scrivere. Sono davvero contenta di aver trovato questo post! Complimenti.
Buon giorno a tutti oggi ho trovato uno di questi bruchi nel piazzale di casa mia