… ero in macchina con Francesco, ci stavamo dirigendo a casa mia per unirci alla famiglia in occasione del decimo compleanno di Paolo, … quando la mia attenzione è stata rapita da una enorme disco luminoso nel cielo, mi abbagliava tanto era luminoso.
Era il 9 gennaio scorso e la luna era splendida, bassa sull’orizzonte luminosissima e bellissima. Il cielo terso e limpido.
Non c’è niente da fare la Luna esercita da sempre su di me un misto di fascino e mistero e non posso fare a meno di fotografarla. Appena la vedo scatta in me una voglia irrefrenabile, devo a tutti i costi prendere la fotocamera e fotografare. Anche se sapevo bene che ne sarebbe uscita sempre la medesima, ma per me sempre bella, foto.
Non vedevo l’ora di raggiungere casa per preparare tutto l’occorrente e scattare.
Giunto a casa mi fiondo fuori al balcone della cucina, dopo ovviamente aver salutato tutti, alzo la testa e la mia luna non c’era, o meglio c’era ma era ancora dietro al palazzo e ne vedevo solo il bagliore. Inutile dire che era una cosa che già sapevo ma come sempre dovevo controllare. Ogni 15/20 minuti tornavo a controllare, fino a quando alle 23:00 circa la vedo spuntare dal cornicione del palazzo, quasi in verticale sulla mia testa. Corro dentro a prendere treppiede, fotocamera, moltiplicatore, scatto remoto e pila frontale e mi preparo. Sono le 23:10 circa, inquadro e click, click, un paio di foto di prova. Il tempo di correggere l’esposizione e devo inquadrare nuovamente perché, la nostra amica, non sta ferma e scompare subito dall’inquadratura del mirino, corre eccome se corre, non so’ se avete mai provato. Già il mio ingrandimento, che è di circa 700mm totali è sufficiente a far notare il movimento della volta celeste, bastano una manciata di secondi e 1, 2 minuti per avere la luna decentrata o quasi sul bordo o addirittura tagliata a metà. Dopo ogni prova e correzione dell’esposizione si deve necessariamente apportare anche una correzione all’inquadratura.
Le mie limitate attrezzature tecniche, certamente non adatte a fare fotografie astronomiche, mi consentono comunque di ottenere delle sufficienti immagini del nostro satellite e il successivo passaggio di sviluppo delle foto al pc mi consente di tirare fuori anche più di qualche dettaglio 😉
Tra le tante foto fatte ho scelto questa …
Dati di scatto: Fotocamera Canon EOS 50D, Ob. Sigma 50-500, Moltiplicatore Sigma 1,4x, 1/250, f 11, treppiede, ritaglio.
Nei giorni successivi, guardando e riguardando la foto mi è venuto in mente che avevo nella mia piccola e ahimè disordinata biblioteca un libricino sui pianeti, stelle, costellazioni ecc. e sono corso (si fa per dire a cercarlo) sbrungt, grung, splat parapam, recut, eppure ci deve essere, crash, loc purc, petrum, sbatabang ….. finalmente eccolo …. “Guida alle stelle e ai pianeti – Patrick Moore” un grande sorriso, lo afferro e incomincio a sfogliarlo.
Giunto sulla parte riguardante la luna vedo che è divisa in settori ognuno dei quali illustrato più approfonditamente nelle pagine successive, dove vengono riportati i nomi dei crateri, delle ampie zone scure, i mari, ecc.
A questo punto mi viene in mente: …”vuoi vedere che riesco a dare almeno un nome a qualcuno dei dettagli che si trovano sulla mia foto?”.
Mi diriggo nello studiolo, accendo il computer, carico la foto e la guardo, apro la Guida e incomincio a segnare e segno, segno, qualcosa non mi torna, inizio a cercare su internet, confronto riconfronto e aggiungo nomi alla mia foto, incrocio dati su dati, e mi accorgo che ancora posso spingermi. Mi viene in mente che anche Google Earth, ha una parte che permette l’esplorazione del suolo lunare, lo apro immediatamente e continuo i confronti, continuando nello stesso tempo ad inserire nomi sulla foto. Più facevo controlli incrociati su tutto il materiale che avevo a disposizione e più riuscivo a scovare punti sulla foto a cui potevo dare un nome. Non so’ quanto tempo ci avrò messo, so’ solo che è stato tanto, ma mi sono molto divertito e sono pienamente soddisfatto.
Questa volta non mi sono accontentato solo della foto ma ho voluto dare un nome a quelle aree chiare e scure che il sensore della fotocamera è riuscito a catturare, eccole dunque …
Tutte le descrizioni sono state individuate sulla foto, tranne ovviamente l’allunaggio dell’Apollo 11, che ho voluto segnare solo per avere orientativamente il punto di dove l’uomo ha posato il suo primo e per il momento unico “piede” sulla luna, durante la missione appunto dell’Apollo 11.
Ho incominciato ad inserire le descrizioni a caso e man mano che individuavo con certezza le zone. Non ho seguito un ordine preciso e quindi il tutto è un po’ disordinato.
Ho cercato di fare un po’ di ordine ma la cosa si complicava ed ho deciso di lasciare tutto così.
Un caro saluto a tutti voi.